PROGETTO “VERSO IL LAVORO”

Si è concluso il progetto “Verso il Lavoro” con il sostegno della Fondazione San Zeno. L’iniziativa ha coinvolto 23 persone con Sindrome di Down ed ha visto 8 di loro sostenere un tirocini di orientamento al lavoro, stage e corsi presso alcune aziende del territorio. In Sintesi…

Come ricordiamo sempre, la frase che ci ha accompagnato durante tutta la giornata, come ci ricorda Marilena Laconi, presidente dell’associazione Down, “Niente su di noi, senza di noi”. Si è ricordato da dove questo progetto prende le sue fondamenta, dagli anni spesi in AIPD per lavorare sull’autonomia delle persone con SdD.

Il Dott. Massimo Serra, coordinatore del progetto, sottolinea come questo percorso molto lungo è stato caratterizzato da una serie di piccoli passi, e si inserisce dentro una idea progettuale, partita una decina di anni fa, dove si è iniziato a dara una connotazione più specifica alla promozione dell’autonomia per le persone con sindrome di down. Sono due gli aspetti dell’autonomia che maggiormente son stati obbiettivo di intervento: gli inserimenti lavorativi e la residenzialità, la vita indipendente. “Non possiamo parlare di reale autonomia se non esistono anche questi pezzi importantissimi. Diventi veramente autonomo quando hai un lavoro ed una casa da abitare” ribadisce con forza il dott. Serra.

Si è soprattutto specificato come questo progetto “verso il lavoro” ha inciso soprattutto sul binario degli inserimenti lavorativi ma ha come naturale completamento futuro quello di dare una “casa” a tutto questo, rilanciando il progetto, mai sopito e sognato, della creazione della cittadella inclusiva.

Si son trovati nuovi modi di intervenire e seguire in modo puntuale i soggetti che hanno partecipato, a vario titolo, al conseguimento dei risultati. Come sottolinea la Dott.sa Barbara Melis, responsabile dello IAL Sardegna, “l’unione fa la forza e solo progettando insieme e lavorando in sinergia si possono adattare e modificare prassi consolidate per rivedere i modi per seguire al meglio le persone e creare dei percorsi ad hoc che gli accompagnino nella scelta del lavoro che sia adatto a loro”.

Questa nuova modalità di lavoro ha portato alla creazione dei video curriculum, che son stati proiettati durante l’evento, e che hanno riassunto a pieno queste nuove modalità di presa in carico e di accompagnamento per persone con SdD.

Importante l’intervento del Dott. Michele Barranu, responsabile del settore inclusione sociale dell’ASPAL regionale, che ha sottolineato come, oggi, la fascia delle persone svantaggiate ed a rischio esclusione lavorativa sia aumentata, e che interventi come questo, insieme al servizio di inclusione socio-lavorativa possano creare sinergia; “Rendere Mondi apparentemente distanti, uniti, e che camminano insieme”.

Come è stato sottolineato durante il convegno, questo progetto ha come sogno la creazione di una casa, di un punto di incontro di questi soggetti “un ambiente che ospiti queste realtà e che dia a tutti la possibilità di essere sé stessi, ciascuno con le sue differenze. “Ci vuole il coraggio di dire questa cosa mi piace, voglio dare il mio contributo, voglio farne parte…” viene detto con forza sia dal dott. Serra che dal Dott. Andrea Lorenti, responsabile di Poliste.

Si è ricordato come questo percorso abbia visto 23 persone con sindrome di Down vivere un percorso finalizzato all’acquisizione di competenze professionali e di autonomia.

I frutti di questo progetto sono stati i 4 tirocini di Alessio Melis presso l’Hotel Mistral2 e Mistral di Oristano, Lorenzo Puliga presso il Market Frongia “Vicino a te” di Cabras, Martina Achenza presso il Museo Civico Archeologico “Giovanni Marongiu” di Cabras e Arianna Porru La Ciospa Pulizie.

Oltre questi anche lo stage di Chiara Statzu presso Dinamica Sardegna e il corso di Arti bianche che ha visto impegnati Gabriel Lotta, Gabriele Sella, Antonello Spiga, presso la pizzeria Fantasy.

Le restanti persone hanno costruito un percorso di consapevolezza ed avvicinamento al mondo del lavoro e concretamente creato i presupposti per una maggiore integrazione in questo.

Oltre a questi risultati, il progetto ne ha visto altri, come la scelta da parte del plus di Oristano di prendere a modello il progetto e di finanziare ASPAL per la creazione di ben 65 borse lavoro per persone con disabilità, con ricaduta immediata sul territorio oristanese.

Questo aspetto, che ha delle ricadute così importanti, dà il senso del lavoro svolto e viene ribadito dalla responsabile della Fondazione San Zeno; “Sapere che questo progetto è stato preso a modello ed ha prodotto risultati attraverso l’erogazione di finanziamenti pubblici, dà il senso del lavoro svolto. Finanziare progetti di questa portata ci rende orgogliosi e delinea quello che deve essere il ruolo di una fondazione, dare gambe che possano camminare da sole”.