La Vita Indipendente rappresenta uno dei più recenti orientamenti pedagogici che guidano le azioni educative a favore delle persone con disabilità. La Vita Indipendente è un contenitore molto interessante che, come anche per il tema dell’Autonomia, obbliga genitori e operatori a rimettersi in gioco restituendo indipendenza a chi lavora per la sua indipendenza. Per ora concepiamo questa area come costruita su due binari, cioè la residenzialità e il lavoro. Nessuno può dirsi indipendente se non possiede una casa in cui abitare e un lavoro con cui sostenersi. In effetti è così per tutti; ciascuno di noi ha fatto esperienza della propria indipendenza, conquistata quando il lavoro ci ha consentito possibilità di scelta rispetto al nostro futuro e quando “la nostra casa” ci ha visti finalmente emancipati dalla famiglia di origine. Così accade che non si può propriamente parlare di Vita Indipendente se non si perseguono specifica finalità di promozione di contesti di indipendenza sia dal punto di vista della residenzialità che degli inserimenti lavorativi, che sono per l’appunto le attività contemplate dentro questa macro area.
È chiaro che l’obiettivo è molto alto, ma è anche vero che negli ultimi anni i progressi in questo ambito sono stati sicuramente superiori a quelli apprezzati negli altri ambiti di cui abbiamo parlato.